venerdì 1 aprile 2011

Un protocollo di Intesa, con qualcosa dentro

* di Francesco Trivelli


A volte accade. Il merito è, in questo caso, da ascrivere alla Fisac/Cgil.

A Pescara, lo scorso luglio, si è sottoscritto un Protocollo di Intesa tra la Confidi MuntualCredito s.c. e le OO.SS Fisac/Cgil, Fiba/Cisl e Uil.Ca. L’azienda è una società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi, decisamente declinata tutta al femminile: 25 dipendenti, di cui 23 sono donne. Nessuno era iscritta/o al sindacato.

La società applicava il Ccnl del commercio-terziario ai dipendenti. L’occasione è stata l’autorizzazione da parte della Banca d’Italia all’iscrizione di suddetta società all’elenco speciale, di cui all’art.107 del d.lgs. n. 385/93. Con tale attività si modificavano, a nostro avviso, la qualità e le prestazioni lavorative effettuate dai dipendenti.

Nell'ordinamento italiano, la retribuzione viene trattata addirittura nella Costituzione, con l'art. 36 nel quale stabilisce che il lavoratore deve essere retribuito proporzionatamente alla quantità e alla qualità di lavoro svolto.

La nostra rivendicazione è stata quella di chiedere l’applicazione del contratto del credito, questione assolutamente non scontata. Il caso Fiat e molti casi in Italia ci indicano che la tipologia contrattuale da applicare non è così automatica. Anzi, sempre più spesso, ci troviamo di fronte al fenomeno nel quale dei lavoratori, persino nelle medesime aziende e che effettuano anche la stessa mansione, hanno contratti e retribuzioni differenti.

L’appendice 1, del vigente Ccnl (Abi), dell’8/12/2007, disciplina il percorso da attuare per il passaggio da una tipologia contrattuale diversa con quella nazionale e complementare del credito. Con il citato protocollo, senza alcuna deroga, si è concordato l’applicazione graduale (1 anno) del CCNL del credito. Le modalità attuative dell’applicazione contrattuale sono stabilite con un accordo sugli inquadramenti, sulla riduzione di orario, sui ticket e altro ancora, assolutamente più favorevole per le lavoratrici ed i lavoratori.

In conclusione: più salario, più diritti e 20 iscritte/i alla Fisac/Cgil.

*Segretario Generale Fisac/Cgil Abruzzo

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