* di Domenico Ronca
Diceva Ernesto Bassignano: “Sui bianchi muri del rosso maggio han cancellato la poesia”.
A Parigi, nell'ormai lontano 1968, una delle “poesie cancellate dai muri” alle quali si riferisce Bassignano era: “se indichi la luna all'imbecille, l'imbecille guarda il dito”.
Una frase straordinaria che ha rappresentato una intera generazione, la esigenza topistica che si sentiva in quegli anni di superare le banalizzazioni, l'uso della fantasia e dell'ironia da parte dei ragazzi del ‘68 come strumento di lotta per il cambiamento e l'incapacità della classe dirigente dell'epoca di guardare oltre il proprio naso.