mercoledì 29 settembre 2010

Senza progetto e pianificazione non c’è ricostruzione

* di Luca Fusari

E’ singolare, quanto ormai comune e accettato, che a distanza di diciassette mesi dal sisma L’Aquila sia ancora in una fase di emergenza piuttosto che di ricostruzione.
Questo ci dicono le ultime due Ordinanze, la 3892 e 3893 del 13 Agosto u.s., emesse dal Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi. Ordinanze avente forza di legge emettibili proprio perché siamo in costanza di una situazione di emergenza, tanto da classificare gli interventi oggetto delle ordinanze “urgenti”.

Ancora una volta il governo ha agito in modo autonomo senza confronto con le parti sociali e con la Regione o gli EE.LL., quest’ultimi relegati ad esprimere solo approvazione o critiche verso le citate Ordinanze. E questo nonostante Commissario e ViceCommissario del Governo siano rispettivamente il Presidente della G.R. d’Abruzzo e il Sindaco dell’Aquila.
Non è possibile tornare alla normalità e pensare ad una ricostruzione pianificata senza riconsegnare la potestà legislativa al territorio regionale e senza l’utilizzo degli strumenti legislativi e amministrativi ordinari quali la legge e il regolamento.
Gli esempi passati ci dicono che per ricostruire non solo materialmente ma anche a livello sociale, economico e industriale un territorio serve un’idea del tipo di sviluppo e di nuova vocazione che si vuole dare allo stesso, attraverso l’elaborazione di più piattaforme, fra loro integrate, attinenti le diverse realtà. Poi occorrono Leggi Regionali di programmazione che individuino le politiche necessarie per il rilancio dell’economia, dello sviluppo, dell’occupazione e dell’integrazione sociale.
Leggi Regionali che programmino, ad esempio, una ripresa economica e occupazionale avendo a riferimento non solo l’area del cratere ma l’intera Provincia dell’Aquila in quanto non è pensabile uno sviluppo economico del capoluogo al di fuori di un contesto provinciale e regionale.
Auspicabile sarebbe una Legge regionale sull’integrazione sociale post-terremoto in modo da dare linee comuni di intervento a tutte le municipalità interessate dal sisma; una legge regionale che coordini tutti gli strumenti finanziari attualmente utilizzati quali i fondi comunitari FESR e FSE, i FAS, la ZFU e prevedendo in più l’utilizzo di mezzi finanziari propri e non, come ultimamente è accaduto, distogliendo risorse destinate alla ricostruzione per spese ordinarie.
E’ importante, in questo, il ruolo che la CGIL potrà assumere. E’ chiaramente condivisibile l’azione fin qui espressa dal sindacato che è stata, per lo più, di stimolo attraverso l’uso di comunicati stampa, ma occorre qualificare ancora meglio il ruolo e la funzione della CGIL nel contesto attuale.
La CGIL dovrà assumersi il ruolo di parte attiva nel processo di pianificazione e programmazione anche attraverso la redazione di piattaforme di programmazione e progetti di legge regionale, quale utile contributo che favorisca una discussione con la parte politica e le altre parti sociali in modo da produrre risultati concreti.
Tale azione richiederà necessariamente il coinvolgimento delle categorie che opportunamente coordinate possono, per quanto di loro competenza, esprimere valide politiche di sviluppo e ricostruzione.
Una sfida che la CGIL saprà sicuramente vincere.

Luca Fusari
Coordinatore Provinciale Area Lavoro&Società
CGIL L'Aquila

1 commento: